Domenica sera a Milano giocava l'Inter ma soprattutto suonavamo noi.
Siamo partiti verso le 15 di pomeriggio e il viaggio è andato piuttosto liscio (purtroppo), le cose non vanno mai troppo bene quando il viaggio fila liscio (purtroppo).
Sì suona in via Padova, esattamente davanti ad una moschea abusiva, è un quartiere peso, ci integriamo in fretta con i kebabbari della zona. Il locale è un pub con sala concerti sotteranea niente male, il gestore è il classico gestore da pub, non da live club. Se ti scoccia dare consumazioni illimitate compra due casse di birra al Lidl e noi saremo felici, se non lo fai parleremo male di te, bastardo.
In scaletta oltre a noi ci sono i Teenage Creepers e i Bumpkins di Milano e the Crash Normal, duo francese piuttosto arty farty, classica band di cui fa figo avere la maglietta ma che nessuno ascolta.
E' risaputo che i concerti a Milano non brillano di carica emotiva, soprattutto di domenica, ma l'affluenza è abbastanza buona e la gente sembra anche contenta a volte, i creepers mi gasano, i pezzi nuovi sono veramente fighi, coverizzano police on my back in maniera troppo giusta.
Non è facile autogiudicare un proprio concerto, fottesega tra l'altro, comunque show di tutto rispetto per noi, ringraziamento dovuto ai ragazzi di Piacenza che sono venuti in trasferta, a chi ha comprato il disco e a chi supporta sta scena di sfigati.
I bumpkins fanno un poppunk tirato e divertente, mentre suonano hanno le tipe sotto al palco: sempre tenersi buone le band che mentre suonano hanno le tipe sotto al palco, è una delle poche cose che ti insegna il punk rock.
A chiudere la serata ci pensano i francesi, serie di sfighe per loro, gli cade un ampli durante il cambio palco, uno dei loro microfoni fischia continuamente creando fastidio tra i (pochissimi) rimasti al concerto, probabilmente non sì ricorderanno in maniera tanto positiva di questa serata.
Note aggiuntive: al Rospo fanno cagarissimo tutte le cucine etniche e rimane a stomaco vuoto per 12 ore, Miki sì innamora un paio di volte, Io e il kid passiamo buona parte della serata fumando di tutto in strada perchè "con tutti i casini che succedono non vengono di certo a rompere il cazzo a voi che siete gli unici italiani", per tutto il viaggio di ritorno ascoltiamo solo adios amigos in loop, bella lì.